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Trasporto scolastico: misure di sicurezza per l’emergenza Covid-19

Trasporto scolastico: misure di sicurezza per l’emergenza Covid-19

È evidente che per migliorare la prevenzione dei rischi correlati alla diffusione del virus SARS-CoV-2 nell’ambito della scuola sia importante, per il nuovo anno scolastico in presenza, adottare opportune misure di sicurezza, omogenee sul territorio nazionale, anche per il trasporto scolastico.

Misure che devono essere prese nel rispetto della normativa sanitaria e delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza COVID-19.

A fornire indicazioni sulle misure necessarie nel trasporto scolastico è un allegato presente nel DPCM del 7 settembre 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”.

Un allegato che è stato recentemente modificato in relazione a quanto già presentato nel precedente DPCM 7 agosto 2020.

Le misure specifiche per la sicurezza nel trasporto scolastico

L’allegato 16, dal titolo “Linee guida per il trasporto scolastico dedicato” indica che, riguardo al trasporto, resta ferma la responsabilità genitoriale o del tutore “su alcune misure di prevenzione generale quali:

  • la misurazione della febbre a casa degli studenti prima della salita sul mezzo di trasporto;
  • l’assoluto divieto di far salire sul mezzo di trasporto dedicato per raggiungere la scuola gli studenti in caso di alterazione febbrile o nel caso in cui gli stessi siano stati in diretto contatto con persone affette da infezione Covid-19 nei quattordici giorni precedenti la salita sul mezzo di trasporto dedicato per raggiungere la scuola”.

In particolare per il settore del trasporto scolastico dedicato “trovano applicazione le seguenti misure specifiche:

  • è necessario procedere all’igienizzazione, sanificazione e disinfezione del mezzo di trasporto almeno una volta al giorno.
  • è necessario assicurare un’areazione, possibilmente naturale, continua del mezzo di trasporto e mettere a disposizione all’entrata appositi detergenti per la sanificazione delle mani degli alunni.
  • la salita degli alunni avverrà evitando alla fermata un distanziamento inferiore al metro e avendo cura che gli alunni salgano sul mezzo in maniera ordinata, facendo salire il secondo passeggero dopo che il primo si sia seduto;
  • per la discesa dal mezzo dovranno essere seguite procedure specifiche per cui dovranno scendere, uno per uno, evitando contatti ravvicinati, prima i ragazzi vicino alle uscite, gli altri avranno cura di non alzarsi dal proprio posto se non quando il passeggero precedente sia sceso e così via;
  • l’alunno eviterà di occupare il posto disponibile vicino al conducente (ove esistente). Il conducente dovrà indossare i dispositivi di protezione individuale. Gli alunni trasportati eviteranno di avvicinarsi o di chiedere informazioni al conducente.
  • al momento della salita sul mezzo di trasporto scolastico e durante il viaggio gli alunni trasportati indosseranno una mascherina di comunità, per la protezione del naso e della bocca”.

Quest’ultima disposizione, relativa alla mascherina di comunità, “non si applica agli alunni di età inferiore ai sei anni, nonché agli studenti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo dei dispositivi di protezione delle vie aeree. In questi casi si raccomanda agli operatori del trasporto scolastico addetti all’assistenza degli alunni disabili l’utilizzo di ulteriori dispositivi qualora non sia sempre possibile garantire il distanziamento fisico dallo studente; in questi casi, l’operatore potrà usare unitamente alla mascherina chirurgica, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose”.

Si ricorda che “nell’applicazione delle misure di prevenzione e protezione si dovrà necessariamente tener conto delle diverse tipologie di disabilità presenti. La distribuzione degli alunni a bordo sarà compiuta anche mediante marker segnaposto. È consentito, nel caso in cui le altre misure non siano sufficienti ad assicurare il regolare servizio di trasporto pubblico scolastico dedicato, ed in considerazione delle evidenze scientifiche sull’assunto dei tempi di permanenza medi in relazione alla percorrenza casa-scuola-casa, un coefficiente di riempimento dei mezzi non superiore all’ 80% dei posti consentiti dalla carta di circolazione dei mezzi stessi”.

La precondizione per la presenza degli alunni e del personale

In ogni caso si ribadisce la precondizione per la presenza degli alunni e di tutto il personale a vario titolo operante sui mezzi di trasporto scolastico dedicato:

  • l’assenza di sintomatologia (tosse, raffreddore, temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti);
  • non essere stati a contatto con persone positive al Covid-19, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni”.

In particolare chiunque abbia sintomatologia respiratoria o temperatura corporea superiore a 37.5°C “dovrà restare a casa”. Pertanto si rimanda ancora alla “responsabilità genitoriale o del tutore la verifica dello stato di salute dei minori affidati alla predetta responsabilità”.

Il riempimento massimo per il trasporto scolastico dedicato

Le linee guida indicano poi che fermo restando “l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e le misure di prevenzione connesse alla sanificazione dei mezzi, alla costante areazione del mezzo e alla salita e discesa dai mezzi di trasporto scolastico, nonché la preventiva misurazione della temperatura e le dichiarazioni dei genitori o del tutore in materia di prevenzione sanitaria del contagio Covid-19”, è consentita “la capienza massima del mezzo di trasporto scolastico dedicato nel caso in cui la permanenza degli alunni nel mezzo nella predetta modalità di riempimento non sia superiore ai 15 minuti”.

In questo caso – continua il documento – “dovrà essere quotidianamente programmato l’itinerario del percorso casa-scuola-casa, in relazione agli alunni iscritti al servizio di trasporto scolastico dedicato, avendo cura che lo stesso itinerario consenta la massima capacità di riempimento del mezzo per un tempo massimo di 15 minuti”.

Sono riportati, in conclusione, ulteriori criteri per l’organizzazione del servizio:

  • “il Comune, sentite le Istituzioni scolastiche, sulla base delle indicazioni condivise con la Regione, in presenza di criticità rispetto al numero di mezzi destinati al trasporto scolastico dedicato, in relazione a un elevato numero di studenti iscritti al servizio, determinerà le fasce orarie del trasporto, non oltre le due ore antecedenti l’ingresso usuale a scuola e un’ora successiva all’orario di uscita previsto;
  • per gli alunni in difficoltà (come ad esempio sopravvenuto malessere, ad esclusione di sintomatologia Covid-19) o presenza di disabilità o che manifestino necessità di prossimità, sarà possibile il non rispetto temporaneo del distanziamento”.

Fonte: puntosicuro.it

Rientro a Scuola: informazioni, documenti e risposte del MIUR

Rientro a Scuola: informazioni, documenti e risposte del MIUR relativi all’anno scolastico 2020/2021

Dopo mesi difficili e confusi, rientrare a Scuola per l’anno scolastico 2020/2021 sarà certamente complicato. Nei giorni scorsi è stato pubblicato il documento tecnico – a cura di Istituto superiore di sanità, Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione e Inail, in collaborazione con Fondazione Bruno Kessler, Regione Emilia Romagna e Regione Veneto – che fornisce una serie di indicazioni operative per garantire il rientro in classe in sicurezza di studenti e insegnanti: dalle misure propedeutiche alla riapertura delle scuole nel mese di settembre alle modalità di gestione di eventuali casi e focolai da Covid-19.

Sono molte le richieste di chiarimenti da parte delle famiglie e degli addetti ai lavori sulle modalità di rientro in sicurezza. Pertanto il Ministero dell’Istruzione ha attivato sul proprio sito una sezione dedicata che raccoglie tutti i documenti e i materiali utili alle scuole, al personale e alle famiglie.

Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.

I documenti del Ministero: in questa sezione sono raccolti tutti i documenti e le notizie ufficiali del Ministero dell’Istruzione sul rientro a Scuola per l’anno scolastico 2020/2021.

Le indicazioni sanitarie: in questa sezione sono raccolte tutte le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, per il rientro a Scuola, a settembre, per l’anno scolastico 2020/2021 e le altre indicazioni sanitarie.

I territori: in questa sezione sono raccolti tutti i link alle pagine degli Uffici Scolastici Regionali con riferimento al rientro a Scuola, a settembre, per l’anno scolastico 2020/2021.

Domande e risposte: in questa sezione, in costante aggiornamento, sono disponibili le risposte alle vostre domande più frequenti.

Screening sierologico: quest’anno per rientrare a Scuola in sicurezza c’è un test che tutto il personale scolastico può fare. È il test sierologico. Un piccolo gesto, veloce e gratuito. Bastano pochi minuti e la tessera sanitaria. È fondamentale la collaborazione di tutti.

Fonte: Istruzione.it

Referente scolastico Covid-19: formazione adeguata e mansioni

Referente scolastico Covid-19

A poche settimane dall’inizio delle scuole, ci sono ancora alcuni aspetti che devono essere confermati e decisi, sia a livello nazionale che a livello regionale. Una certezza è invece la presenza in ogni istituto scolastico di almeno due referenti COVID-19. A parlare di questa figura è il Rapporto ISS COVID-19 n. 58/2020 intitolato “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia” redatto da un gruppo di lavoro di cui hanno fatto parte ISS, Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione, INAIL, Fondazione Bruno Kessler, Regione Emilia-Romagna, Regione Veneto.

La riapertura delle scuole, considerando anche l’aumento dei casi di positività ai tamponi di questo ultimo periodo, comporta dal punto di vista epidemiologico un possibile aumento del rischio della circolazione del virus nella comunità. È quindi fondamentale che in ogni scuola siano presenti degli addetti formati in grado di rispondere prontamente a casi sospetti/probabili e confermati di COVID-19 nonché di attuare strategie di prevenzione previste nei protocolli.

Ogni scuola dovrà seguire le indicazioni per la prevenzione dei casi COVID-19 del Ministero della Istruzione, del Ministero della Salute e del Comitato Tecnico Scientifico nonché eventuali Ordinanze Regionali. Ovviamente le persone identificate come referenti dovranno conoscere e poter sempre avere accesso alle norme in vigore.

Ad oggi, in particolare, i seguenti documenti rappresentano l’attuale riferimento:

Proprio secondo l’ultimo rapporto citato, si raccomanda (raccomandazione che potrebbe diventare obbligo quando governo e/o regioni legifereranno riguardo questa tematica) alle scuole e ai servizi educativi dell’infanzia di: “identificare dei referenti scolastici per COVID-19 adeguatamente formati sulle procedure da seguire”.

In pratica, in ogni scuola deve essere identificato un referente (Referente scolastico per COVID-19), ove non si tratti dello stesso dirigente scolastico, che svolga un ruolo di interfaccia con il dipartimento di prevenzione e possa creare una rete con le altre figure analoghe nelle scuole del territorio. Deve essere identificato un sostituto per evitare interruzioni delle procedure in caso di assenza del referente.

Il referente scolastico per COVID-19 dovrebbe essere possibilmente identificato a livello di singola sede di struttura piuttosto che di istituti comprensivi e i circoli didattici, per una migliore interazione con la struttura stessa.

Il rapporto ISS COVID-19 n. 58, specifica che “Il referente del DdP (ovvero il referente che ogni ASL deve istituire e che dovrà tenere i rapporti con i referenti scolastici) e il suo sostituto devono essere in grado di interfacciarsi con tutti i referenti scolastici identificati, i quali devono ricevere adeguata formazione sugli aspetti principali di trasmissione del nuovo coronavirus, sui protocolli di prevenzione e controllo in ambito scolastico e sulle procedure di gestione dei casi COVID-19 sospetti/ o confermati”.

Cosa si intende però per adeguata formazione? Quali sono i contenuti che devono essere propri di un referente COVID-19 per poter svolgere al meglio la propria mansione?

Pensando ad un ipotetico programma, sicuramente il referente COVID-19 dovrà avere delle basi di microbiologia, conoscendo le caratteristiche del SARS COV 2 (coronavirus rivestito ad RNA a singolo filamento), la resistenza del virus nell’ambiente e soprattutto le modalità di trasmissione.

Conoscere le caratteristiche del microrganismo vuol dire comprendere meglio il significato delle azioni di prevenzione e contenimento. E’ evidente che se il referente è lo stesso dirigente, questo dovrà usufruire di queste conoscenze anche per l’elaborazione delle procedure specifiche che la scuola mette in atto. Se il referente non fosse il dirigente, lo stesso potrebbe collaborare alla stesura delle procedure che dovranno seguire le varie indicazioni sopra citate. Infatti, il referente dovrà essere formato in modo molto minuzioso sia sulle norme che regolano la gestione COVID-19 nelle scuole che soprattutto sui protocolli e sulle procedure che ogni scuola elaborerà e dovrà seguire. Questo perché molte funzioni saranno appunto svolte dallo stesso o da suo sostituto.

Tali procedure non mireranno solamente alla prevenzione ma dovranno occuparsi anche della gestione dei casi sospetti o confermati di Covid-19 a scuola. Per raggiungere gli obiettivi in entrambi gli aspetti (prevenzione e gestione emergenza) il referente dovrà essere formato su:

  • Corrette modalità di sanificazione “regolare e periodica” degli ambienti e sanificazione straordinaria a seguito di caso accertato.
  • Corrette modalità di scelta e utilizzo DPI.
  • Modalità di comunicazione sia con il caso sospetto/confermato che con il referente dell’ASL nonché con gli enti preposti (118, medici curanti ecc).

È necessaria infatti una chiara identificazione, messa a punto e test di funzionamento anche del canale di comunicazione reciproca tra “scuola”, medici curanti (PLS e MMG) e Dipartimenti di prevenzione delle ASL (attraverso i rispettivi referenti) che andrà adattato in base alla tecnologia utilizzata (es. messaggistica breve, e-mail, telefono etc.).

La formazione del referente dovrà quindi soffermarsi anche sulla gestione dei vari scenari. Il documento ISS riporta degli esempi, alcuni dei quali prevedono l’intervento diretto del referente, ovvero:

1) Caso in cui un alunno presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19, in ambito scolastico

oppure

2) Nel caso di un numero elevato di assenze in una classe.

Nel primo caso, l’operatore scolastico che viene a conoscenza di un alunno sintomatico deve avvisare il referente scolastico per COVID-19. Lo stesso nell’immediato deve far partire la procedura stabilita dalla scuola, ovvero:

  • la chiamata ai genitori (il referente deve saper come gestire la chiamata);
  • l’isolamento dello studente (il referente deve saper come approcciarsi allo studente e deve sapere quale aula va utilizzata per l’isolamento);
  • la misurazione della temperatura (il referente o altro operatore devono sapere come misurare in modo sicuro la temperatura, che DPI indossare, e devono avere a disposizione strumenti specifici);
  • effettuare o far effettuare la sanificazione specifica delle zone interessate (come detto il referente deve conoscere esattamente le procedure di sanificazione previste dalla scuola).

Nel secondo caso, il referente scolastico per il COVID-19 deve comunicare al DdP se si verifica un numero elevato di assenze improvvise di studenti in una classe (es. 40%; il valore deve tenere conto anche della situazione delle altre classi) o di insegnanti. Anche per tale aspetto la formazione ha un ruolo importante, infatti il referente dovrà avere indicazioni precise su quali siano le percentuali oltre le quali è necessario avvisare il referente ASL.

Infine, anche grazie allo stretto contatto con il referente ASL del DdP, i referenti scolastici Covid-19 dovranno rimanere aggiornati:

  • sulle più recenti scoperte riguardanti la patologia e il SARS COV 2;
  • sull’andamento dei casi;
  • sulle nuove fonti normative.

Il gruppo di lavoro ISS e le altre istituzioni coinvolte nella preparazione delle misure di prevenzione, attraverso la piattaforma EDUISS fornirà un percorso formativo in tema di COVID-19 per la gestione dei casi sospetti o confermati di COVID-19.

I destinatari della formazione FAD sono i referenti COVID-19 per ciascuna istituzione o struttura scolastica e gli operatori sanitari dei DdP referenti COVID-19 per le scuole (consulenti o RSPP esterni non potranno accedere a tale corso). Il corso FAD asincrono di 9 ore sarà accessibile e fruibile alla coorte di utenti (previsti tra i 50.000 utenti) nel periodo 31 agosto /15 dicembre 2020.

Tale corso come dice il titolo sarà specifico sulla parte di gestione dei casi confermati o sospetti. È importante che il referente, oltre a quella parte, abbia una base, come scritto sopra, di microbiologia, di sanificazione e di utilizzo corretto DPI, e che a completamento del percorso sopra citato venga formato sugli specifici passi da seguire per applicare le procedure della propria scuola.

Una formazione su queste tematiche, per raggiungere davvero l’obiettivo, dovrebbero averla anche le altre figure come consulenti o RSPP che parlando di Covid-19 sono spesso il punto di riferimento delle attività e che presumibilmente affiancheranno i vari referenti nella stesura delle procedure e nella gestione dei casi.

Fonte: Puntosicuro.it